Ingegneria e scultura: è tra questi due poli che può essere inquadrata l’opera di Santiago Calatrava, figura tra le più controverse e criticate dell’architettura contemporanea, ma sicuramente tra le più conosciute e famose.
Architetto e ingegnere spagnolo naturalizzato svizzero, Santiago Calatrava nasce a Valencia nel 1951 dove frequenta la Scuola d’Arte e si laurea in architettura al Politecnico locale.
Successivamente, nel 1981, si laurea anche in ingegneria civile all’ETH di Zurigo con tesi dal titolo “Foldability of Space Frames” che tratta il tema dei modelli di compressione geometrica nello spazio e sarà un importante punto di partenza per il suo lavoro.
Sempre nel 1981 apre il proprio studio di architettura e ingegneria nella capitale svizzera, a cui seguiranno quello di Parigi, Valencia, Doha e New York.
Segno caratteristico della figura di Calatrava è la sua vocazione all’interdisciplinarietà, la costante ricerca di forme espressive differenti, l’attenzione, paritaria e costante, verso le scienze esatte e l’ingegneria così come verso la plasticità e l’estetica delle forme. Da “architetto-scultore” o “architetto-ingegnere”, Calatrava lega insieme gli elementi fondanti della sua ricerca: il disegno, l’architettura e la scultura.
La città simbolo della vita e delle opere di Calatrava è sicuramente Valencia. La città spagnola nativa dell’architetto è costellata di opere che portano la sua firma: opere che sono sempre molto criticate sia per i ritardi nella costruzione che per i budget molto alti, nonché per il modo in cui si innestano nel territorio preesistente.
Tra le strutture più conosciute c’è la Città delle arti e delle Scienze di Valencia a cui si riconduce la rinascita culturale stessa della città. Comprende un museo ed un palazzo delle arti e un planetario costruito con l’idea di replicare un occhio umano.
Molto famoso (e anche molto contestato) è il Ponte Calatrava di Venezia, terminato nel 2008. Il ponte è stato al centro di grandi contese tra il comune veneto e l’architetto in quanto i gradini in vetro, si sono rivelati pericolosi per gli utenti, costantemente a rischio di inciampo e scivolamento, in particolare in corrispondenza dei pianerottoli, dove si verifica il cambio del passo delle gradinate.
Nonostante le critiche, le opere di Santiago Calatrava continuano a riscuotere enorme successo rimanendo complessivamente indifferenti al passare degli anni. Per la maggior parte fatte di elementi bianchissimi, le scocche delle sue architetture sono caratteristiche dello “stile Calatrava” e più facilmente aperte all’interpretazione, disponibili alla metafora con cui ciascun osservatore, anche il meno esperto, vorrà descriverle.