“Il ruolo dell’architettura è quello di dare risposte e soluzioni intelligenti ai problemi della nostra società.” Tadao Ando
Tadao Ando è una figura di rilievo nel mondo dell’architettura e che riesce a rendere le sue architetture uniche attraverso la luce e i materiali.
Nato nel 1941 ad Osaka, Giappone, Ando cresce immerso in una cultura che influenzerà notevolmente il suo stile e il suo carattere progettuale.
Mai iscritto all’università, segue un percorso formativo da autodidatta fatto di viaggi, esperienze sul campo e lavori diversi tra cui il camionista e il pugile. La sua formazione deriva dalla frequentazione, fin dagli anni dell’adolescenza, di botteghe vetraie e di falegnamerie del suo quartiere.
Negli anni Sessanta intraprende viaggi di formazione che lo portano in giro per il Giappone, in tutte le più importanti capitali europee e, infine, negli Stati Uniti e in Africa.
Rientrato in patria, apre il suo studio a Osaka, nel 1969, trasformandolo prima in un luogo d’incontro per giovani architetti e successivamente in una fondazione che promuove l’esperienza didattica all’estero.
Negli Anni Settanta, i suoi primi lavori sono circoscritti a contesti residenziali, dove nasce il suo stile calmo, introverso e in contrapposizione al caos esterno delle metropoli.
È a partire dagli Anni Ottanta che Ando arriva ad essere conosciuto sulla scena internazionale: nel 1983, conclude la costruzione di “Rokko I” (1978-1983) un complesso residenziale abbarbicato su un terreno scosceso lungo il fianco del monte Rokko da cui si gode il panorama della baia di Osaka, in direzione di Kobe. Successivamente disegna non solo gli ulteriori ampliamenti del complesso ma anche, nel 1986, la Cappella dei Venti, a cui fanno seguito la Cappella sull’acqua realizzata a Hokkaido (1988) e la Chiesa della Luce di Osaka.
Il rapporto con l’acqua è la chiave di lettura di molti altri progetti, tra cui il centro commerciale “Time’s I” (1984), ancorato lungo le banchine del fiume Takase e sagomato a ricordare il profilo di un’imbarcazione. L’anno successivo Tadao Ando riceve il primo premio internazionale, ossia la Medaglia intitolata ad Alvar Aalto che gli viene conferita dall’associazione nazionale degli architetti finlandesi.
Nel 1995 riceve il premio Pritzker che devolve interamente a favore degli orfani di Kobe colpita dal terremoto nel gennaio dello stesso anno. Sempre nel 1995, realizza il Meditation Space nella sede dell’UNESCO di Parigi, un cilindro in calcestruzzo armato a vista nel quale la luce filtra dall’alto lungo la circonferenza superiore.
In Italia realizza, inoltre, il progetto di risistemazione della Punta della Dogana a Venezia, sede della Fondazione François Pinault, la AB-house (la casa invisibile) a Ponzano Veneto, la sede di Armani, lo spazio museale Armani/Silos, lo show-room di Duvetica a Milano.