Renzo Piano nasce a Genova il 14 Settembre del 1937, da una famiglia di imprenditori edili.
Si laurea al Politecnico di Milano nel 1964, dopo aver effettuato le esperienze presso architetti assai affermati all’epoca come Franco Albini, Marco Zanuso e Louis Kahn.
Continuando ad aiutare il padre nel lavoro di costruttore edile, inizia il suo lavoro di sperimentazione, che lo porterà ad esiti del tutto originali. In particolar modo, si dedica allo sviluppo di strutture spaziali a “guscio”, realizzate con sistemi costruttivi innovativi come innovativa è la sua concezione degli spazi, prendendo come riferimento le “space structures” di Zygmunt Stanislaw Makowski, ingegnere polacco ma residente a Londra, con cui Renzo Piano stringe un profondo legame.
La consacrazione per Renzo piano è negli anni Settanta, quando approda a Londra e sigla un sodalizio decisivo col grande architetto britannico Richard Rogers. Nel 1971, lo studio “Piano&Rogers” vincono la gara per la realizzazione del Centre Georges Pompidou di Parigi, un museo come non se n’erano mai visti e che in breve tempo divenne un emblema del movimento high-tech, che dava grande risalto alle innovazioni tecnologiche come tubature metalliche colorate e scale mobili in acciaio, in grande contrasto con lo storico quartiere del Marais, destinato ad ospitarlo.
Grazie al planetario successo del Centre Pompidou e al particolare interesse di Piano per il tema museale, nel corso degli anni sono seguiti innumerevoli esempi di musei firmati dall’archistar genovese:
dalla Menil Collection a Houston (1982-1986), alla Fondazione Beyeler a Basilea (1991-1997), per poi approdare nel nuovo millennio con altri capolavori indiscussi, come l’High Museum di Atlanta (1999-2003), il Paul Klee Zentrum di Berna (1999-2005), il MUSE di Trento (2013), o il recente Centro Butin di Santander, inaugurato nel 2017.
Oltre a firmare musei e centri culturali in tutto il mondo, Piano si dedica a numerosi interventi di riqualificazione urbana, concependo opere che incidono profondamente nel tessuto socioculturale dei luoghi in cui si insediano, come ad esempio il recupero del Porto Antico di Genova (1985-2001), che riflette un moto di rinascita e orgoglio cittadino, o ancora nel restyling di Potsdamer Platz a Berlino, dopo la caduta del muro.
Nel 2018 realizza il nuovo ponte di Genova, dopo la tragedia del ponte Morandi, ultimato nella primavera 2020.
Renzo Piano riesce ad innovare, restando fedele all’identità e alla storia di ciascun luogo, con una sensibilità che si unisce con le forme architettoniche diventandone parte: le rende vive, uniche, capaci di suscitare un senso immediato di appartenenza e meraviglia.